Quarant’anni di carriera, tra teatro e cinema. Quarant’anni di tournée, sceneggiature, grandi eventi, in cinque lingue diverse, in venticinque paesi sparsi tra i continenti. Quarant’anni a reinventarsi, aggiornarsi, studiare.
Se dovessi tirare le somme, quantificandole in numeri, non sarebbe più finita. Dovrei includere le giornate a guidare il furgone, i muscoli doloranti per il montaggio del palco, i caffè bevuti, i collaboratori e le collaboratrici, le volte che ho cambiato pettinatura, le telefonate fatte e ricevute. E ancora, i registi che ho amato, quelli con i quali ho discusso, le sceneggiature rimaneggiate a penna, tutti i film visti alla Mostra del Cinema, quelli visti in cinema stranieri, di mattina, quasi solo, in attesa di girare.

Venerdì scorso, 11 settembre 2020, la Regione Veneto mi ha consegnato una scultura in vetro di Murano, il leone alato serenissimo, come riconoscimento alla mia carriera. Lì sul palco non sono stato a parlare di quello che ho fatto più di tanto. Mi sono ritrovato a parlare del mio sogno per il futuro: la costruzione di una Cittadella del Cinema a Marghera – o magari in Arsenale – che riunisca le maestranze e i talenti del territorio in progetti ambiziosi e continuativi.
La cultura è tutt’altro che parassitismo ai danni dell’erario. La cultura è una macchina che, mentre convoglia sogni, li trasforma in possibilità lavorative. Su un film lavorano tecnici, artigiani, organizzatori, ristoratori, trasportatori, creativi e artisti, tutti insieme, con lo stesso scopo. All’uscita di un film lavorano giornalisti, comunicatori, aziende che hanno fornito prodotti e servizi, distributori, ma dopo si muovono anche le agenzie di viaggio, i brand di moda e quindi le persone, in un circolo virtuoso.
Con la mia esperienza ormai partecipo a produzioni internazionali di prestigio, eppure, quando dei giovani mi chiedono di aiutarli – a trovare una location, un’attrice, un’idea per un cortometraggio, una sponsorizzazione per un’App sul cinema – non mi tiro mai indietro. Il cinema ha ancora tanta strada da fare e userò le mie energie perché Venezia diventi una fucina di produzione e talenti. Diversamente, non saprei come vivere.